Interferenze

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C’è una ragazza che mi telefona spesso.
Non so perché, ma lei telefona.
È fidanzata con un mio amico, un ragazzo che appartiene al mio stesso club.
Lei ha la stessa età di una ragazza che conoscevo alcuni anni fa, anche lei fidanzata a un mio amico, anche lui appartenente al mio stesso club - ma era un club diverso, allora.
Lei è bruna e anche l’altra era bruna. Lei è magra e alta circa come l’altra. Anche l’altra mi telefonava, ma lei telefona più spesso.
Il mio amico è molto innamorato di lei e ogni tanto la porta con sé al club. In verità lui non è proprio un “ragazzo”, ma al club ci si chiama così, senza badare all’età. A lui piace l’atmosfera del club, ci viene molto spesso, e qualche volta si fa appunto accompagnare dalla fidanzata.
Lei, al club, si trova a proprio agio. Osserva, chiacchiera, sorride. Ma lì, al club, non sente il bisogno di affrontare gli argomenti che invece le piace discutere con me, al telefono. Però, il più delle volte, quando telefona, telefona soprattutto per parlare del club, delle attività del club, degli incontri che si fanno al club.
Il mio amico, per esempio, circa al tempo in cui conoscevo l’altra ragazza, cominciò a frequentare una ragazza del suo club. Quella ragazza, da parte sua, stava cominciando a interessarsi a lui, quando lui, purtroppo, dovette partire per alcuni mesi.
Allora un amico del suo stesso club s’interessò alla ragazza, la quale s’interessò immediatamente a lui e divenne quindi presto la sua fidanzata. Il mio amico, quando ritornò al club, si arrabbiò moltissimo, ma non disse niente. Certo, a quel punto, era difficile appartenere allo stesso club. Ma fecero in modo di evitarsi e di non discutere troppo, e più tardi qualcuno pensò di presentare al mio amico (quello di ritorno) la ragazza che mi telefona spesso.

[Lei telefona spesso e sempre esordisce domandando se disturba, se non sono impegnato.]

L’altra ragazza, quella della sua stessa età, si era appunto fidanzata con l’altro mio amico, il quale, proprio circa nello stesso periodo, mi aveva confessato di provare interesse per una nuova ragazza. La nuova ragazza, però, non apparteneva al club e solo io, a detta del mio amico, ero in grado di condurla all’interno del club.
Va detto che l’altro mio amico, a differenza del mio amico, aveva più o meno la mia stessa età, e solo da poco frequentava il club. Quando seppi che l’altro mio amico si era infine fidanzato con l’altra ragazza, mi domandai se era il caso o meno di procedere con la nuova ragazza. Poi pensai che poteva interessare al mio amico, che all'epoca ancora non era fidanzato con la ragazza che mi telefona spesso.

[Lei telefona spesso, anche quando non sono in casa, e chi risponde ormai la riconosce.]

L’altra ragazza, a dire il vero, si era dapprima rivolta a me, fingendo di non essere la fidanzata di un altro nostro amico. Anche io appartenevo da poco al club, per cui potei accettare le sue spiegazioni e diventare così il suo fidanzato. Avvertivo, è vero, un senso di precarietà, ma l'altro nostro amico, quando telefonava al club, non faceva capire di essere arrabbiato. Poco dopo, però, lei conobbe l’altro mio amico. E ora è successo che ci siamo ritrovati tutti in un altro club: l’altro mio amico è fidanzato con l’altra ragazza, io non sono più fidanzato, e il mio amico è fidanzato con la ragazza che mi telefona spesso.

[Lei telefona spesso ma di rado, alla fine, ricorda perché ha telefonato.]

C’era un’altra ragazza che mi telefonava spesso. Però lei telefonava meno spesso e non era bruna. Era stata fidanzata con un altro mio amico del primo club. Poco dopo si erano sposati. Anche lei frequentava il club e una volta si era offerta di rassettare la mia stanza, di cui, secondo lei, non avevo molta cura. Dopo l’inizio di quella collaborazione cominciò a telefonarmi. Tendenzialmente, preferiva discutere le vicende del club, ma esponeva spesso anche i propri casi personali. La sua preoccupazione costante era la salute del figlio. Poi l'ostilità dell'ambiente di lavoro. Poi l'inimicizia con alcune amiche. Non so perché mi parlasse di queste cose, ma non sentivo il bisogno di riferirle al club. Lo stesso mi accade ora. E accade anche, sempre più spesso, durante i week-end turistici del club, che io mi trovi a parlare, lei seduta di fronte a me, con la ragazza che mi telefona spesso.

[Lei telefona spesso e qualche volta s'informa su di me, su cosa sto pensando, e se mi capita di pensare a lei.]

L'altra ragazza, quella fidanzata con l'altro mio amico, fra tre mesi si sposa anche lei. Non con l'altro mio amico, ma con un altro mio amico, uno che prima apparteneva al club cui appartenevo io. Il curioso è che fui io a invitarlo a cambiare club. Né io né l'altro mio amico, comunque, abbiamo avuto qualcosa da ridire, perché lui si era appena fidanzato con la nuova ragazza e io ero impegnato con la ragazza che si era offerta di rassettare la mia stanza. Lei, in definitiva, era molto più turbata di noi per quel matrimonio, poiché era legata a lui (lo sposo) da un vincolo di parentela, e non considerava lei (la sposa) la ragazza adatta a quel tipo di unione. Ma d'altra parte neanche lei (la ragazza della stanza) era felice. E, di conseguenza, nemmeno il suo bambino. E, inevitabilmente, nemmeno suo marito. Lui ha la stessa età sia del primo (e terzo) fidanzato di un'altra ragazza che si fidanzò con me e che poi sposò un altro mio amico, sia del mio amico fidanzato con la ragazza che mi telefona spesso.

[Lei telefona spesso e ama rievocare episodi dell'infanzia, e in cambio vuole sapere qualcosa della mia.]

La ragazza che mi telefonava abbastanza spesso, quella della stanza, non ha la stessa età delle altre due; però ha quasi la stessa età della ragazza che s'interessava al mio amico e che poi si fidanzò con un altro nostro amico. Lei (quella della stanza), a differenza delle altre, ha cambiato sì interessi, ma non ha avuto il coraggio di cambiare fidanzato, probabilmente perché l'aveva già sposato. Lui, d'altra parte, continua a ripetere, soprattutto al club, che le cose non vanno bene e che se non fosse per il bambino... Ognuno, evidentemente, ha i suoi piccoli motivi di disaccordo. Tuttavia non mi è mai capitato, né al club né altrove, di assistere a un diverbio tra il mio amico e la ragazza che mi telefona spesso.

[Lei telefona spesso e a volte si irrita se non riesco a rispondere come lei desidera.]

La ragazza dell'altro mio amico (quella che finirà per sposarsi) ha sì la stessa età della ragazza del mio amico (quella che mi telefona spesso), ma era molto più giovane ai tempi in cui stavano insieme, e anche quando si fidanzò con me. La ragazza del mio amico, invece, pur essendo ancora una ragazza, è una ragazza meno giovane. E in più sembra ancor meno giovane. Entrambe, comunque, seppur in età diverse, hanno avuto un atteggiamento simile nei confronti della vita del club, per cui nessun frequentatore del club (anche se si tratta di club diversi) ha potuto evitare di conoscerle. Soprattutto per questo motivo, perciò, alcuni miei amici appartenenti al mio stesso club hanno cominciato a rilevare che alcune occasioni d'incontro, all'interno del club, appaiono sempre meno occasionali. Alcuni miei amici hanno anche cominciato a formulare qualche divertita supposizione, senza tuttavia una definita convinzione. L'unico che non si è ancora pronunciato in proposito è il mio amico fidanzato con la ragazza che mi telefona spesso.

[Lei telefona spesso e abbastanza spesso mi rimprovera di non telefonarle mai.]

La ragazza che mi telefonava abbastanza spesso (quella della stanza) telefona da qualche tempo, non so perché, alla ragazza che mi telefona spesso. Non ho idea di cosa si dicano, ma proprio di recente il marito di lei mi si è avvicinato e ha cominciato a parlare di un nuovo club. Non ha accennato alle telefonate della moglie, ha solo più volte rimarcato il fatto che, nel nuovo club, non è consentito rispondere al telefono. Lui sarebbe disposto a cambiare club, se anche io fossi disposto. Probabilmente mi ha visto un po' esitante, perché ha subito cambiato argomento e ha nominato la ragazza che telefona spesso. Dopo di che non ne ha più parlato fino all'altroieri, quando ha aggiunto, quasi di punto in bianco, che né il mio amico (quello fidanzato con la ragazza che mi telefona spesso) né l'altro mio amico (la cui ragazza ha finito per sposarsi con l'altro nostro amico) sarebbero ben accetti al nuovo club. Non è stato capace di chiarire tutti i motivi, e tuttavia ha ribadito che sarebbe disposto a cambiare club, se anche io lo fossi. Io, non sapendo come rispondere, ieri ho riferito la cosa alla ragazza che mi telefona spesso, la quale, dopo un attimo di gelo, mi ha ricordato che è fidanzata con il mio amico e quindi non ha voce in capitolo.
Lì per lì la cosa mi ha rasserenato, ma poi ho pensato alla ragazza della stanza e quasi quasi stavo per telefonarle, per avvisarla appunto che suo marito ha intenzione di cambiare club. Dopo breve riflessione, però, ho deciso di soprassedere. Non credo infatti di voler cambiare club. Sicuramente al club ci sarà qualche cambiamento, non sarà più la stessa cosa, e anzi già ora, quando squilla il telefono, in parte temo e in parte tremo. Ma che bisogno c'è di cambiare? Io ci sto bene, è un club, è il nostro club, non si può non rispondere al telefono.

[E lei, che telefona spesso, e anche molto spesso, prima o poi non telefona più, perché non è possibile telefonare così spesso.]

(1984)