Almanacco

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Il 23A è per me il giorno della verità. Una mi ha detto no. Un anno dopo un’altra mi ha detto nì. Dovrei cambiare giorno. Quella che mi ha detto sì era di 7G.
Può darsi che il 7G la seconda 23A mi dica sì; ma se dice no, il prossimo 23A mi chiuderò in casa; oppure telefonerò alla prima 23A per dirle che la seconda 23A mi ha detto nì il 23A e no il 7G e le proporrò di vederci il 7G a vedere se mi dice sì o nì o no o boh; oppure incontrerò la seconda 23A per ricordarle che il 23A è l’anniversario del nì e il 7G del no e le confesserò (perché prima non avevo osato) che esiste una prima 23A e anche una 7G e cercherò di farle capire quanto sono sfortunato a vedere se il 7G stavolta mi dice sì; oppure inviterò a cena la 7G che non vedo dall’8G (ci aveva ripensato), per spiegarle che il 23A è per me particolare, poiché la prima 23A mi ha detto no e la seconda 23A mi ha detto nì e le proporrò sorridendo di completare il giro, diventando la terza 23A che ha detto sì.
Ma se la terza 23A ovvero la 7G dirà no o nì, allora cercherò un’altra 23A, la quarta (a meno che non si consideri la 7G una falsa terza 23A - in tal caso si tratterebbe appunto della terza): le ricorderò che non c’è due senza tre (o quattro), la pregherò di non rispondermi sì o no o nì e di dire boh e di aspettare che il 7G la inviti al cinema a vedere quel film che fa piangere tanto: L’amore è una cosa meravigliosa.

(“Il Cavallo di Troia”, n. 4, Roma 1982-83)